Pet Therapy e ansia da accertamenti medici

fonte: Corriere della Sera

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  1. luca79liamstaff
     
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    MILANO - Allison Ruchmann aveva appena 15 anni quando ha dovuto sottoporsi a una risonanza magnetica. Lo ricorda ancora oggi, che è ricercatrice al Monmouth Medical Center di Long Branch, nel New Jersey: quel giorno per lei fu un incubo, mentre era nel macchinario per la risonanza fu sopraffatta dall'ansia e da un terribile attacco di claustrofobia. «Mi sono “salvata” pensando al mio cane di allora, Wally: lo adoravo, immaginarlo accanto a me mi ha aiutato a portare a termine l'esame», ha raccontato Allison alla platea del congresso dell'American Roentgen Ray Society .

    CANE – Da quel giorno la ragazza ha cominciato a pensarci sempre più spesso: possibile che gli animali aiutino a superare l'ansia da risonanza magnetica? Non è un problema da poco, visto che esiste un 15 per cento di pazienti (ma la stima è per difetto) talmente paralizzato dalla paura da non poter proprio fare l'esame. Allison è cresciuta, è diventata esperta in pet-therapy con i cani e ha proposto ai medici del Monmouth Medical Center il suo progetto, per verificare l'efficacia anti-ansia dei suoi amati cani. La prova è stata condotta su 28 pazienti non ricoverati che dovevano sottoporsi a una risonanza magnetica; sei di loro hanno costituito il gruppo di controllo, tutti gli altri hanno potuto interagire per circa 15 minuti con uno dei cani “allenati” a fare pet-therapy, nella mezz'ora precedente l'esame.

    ANSIOLITICO – Il risultato è più che incoraggiante: i pazienti fifoni che avevano passato un po' di tempo con un cane avevano potuto fare a meno dei farmaci ansiolitici, a cui si ricorre spesso per calmare chi si fa attanagliare dall'ansia da risonanza. I medici infatti non possono permettersi di avere un paziente in preda alla paura: il suo disagio può portarlo a muoversi e quindi creare artefatti nei risultati dell'esame o costringere a interrompere la risonanza senza avere ottenuto i dati necessari. «Questa è la prima ricerca che ha valutato gli effetti di una terapia condotta attraverso gli animali sull'ansia da esame diagnostico – ha spiegato Allison Ruchman –. Credo che i risultati facciano ben sperare, anche se ovviamente andranno ripetuti su numeri più ampi di pazienti; la pet-therapy ha di certo meno effetti collaterali di un farmaco ansiolitico e se si confermasse efficace potrebbe essere usata in tutte le situazioni cliniche in cui i pazienti rischiano di farsi sopraffare dall'ansia». Che presto cani e gatti finiscano per entrare in corsia come “medici”?
     
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0 replies since 2/6/2011, 10:37   22 views
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