Le origini e la storia

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  1. staffydea
     
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    vorrei postare questo interessantissimo resoconto storico della razza, scritto da un personaggio di spicco nel panorama passato (ma anche attuale) della nostra nazione.....

    LE ORIGINI E LA STORIA

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    Per capire appieno una razza canina bisogna, prima di tutto, studiare attentamente la storia che fin dalle origini l’ha forgiata e ricostruire, con pazienza e costanza, tutti gli avvenimenti che stimolarono ed indirizzarono i primi allevatori nella sua utilizzazione e selezione verso un tipo morfologico ben caratterizzato; anche lo Staffordshire Bull Terrier non si discosta da questa regola generale…..

    nato tra le classi più umili, e sviluppato in tutta la sua essenza come cane da combattimento, la sua storia si ricollega con quella più sofferta degli oscuri “Pugnaces” da guerra. Infatti già 4000 anni prima di Cristo si potevano incontrare in Europa e in Oriente cani di tipo molossoide con taglie imponenti e teste massicce, contraddistinti da un coraggio eccezionale e da una presa mascellare solidissima. Tra tutta questa collezione eterogenea di molossoidi spiccava certamente il Mastino dell’Empiro, cane che racchiudeva in se tutte quelle doti di ferocia ed aggressività che resero diffusissimo questi animali sin dalle origini della loro comparsa.

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    Mastino Assiro, stretto parente del Mastino dell'Empiro

    Dal Mastino dell’Empiro, importato in Bretagna e qui successivamente incrociato con cani locali, nacque un tipo di molosso dalle dimensioni enormi che in breve tempo si affermò come combattente senza pari, molto più potente di tutti i Mastini selezionati fino ad allora. Proprio dai “Pugnaces Britaniae“ nacquero gli antenati dei “Bandogges“, molossi molto simili all’odierno Mastiff ed utilizzati sia per la caccia alla grande selvaggina sia per i combattimenti.

    Fra il 1200 e gli inizi del 1800 il Bull Baiting (combattimento con il toro) e il Bear Baiting (combattimento con l’orso) erano intrattenimenti particolarmente seguiti ed apprezzati in tutta l’Inghilterra. Elisabetta I in persona organizzò degli incontri di Bull Baiting e Bear Baiting in onore della visita di sua sorella, la Regina Maria, e di importanti Ambasciatori stranieri.

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    Per tutti questi particolari “incontri” venivano utilizzati, come già abbiamo detto, cani dalle caratteristiche molto diverse, accomunati solamente dalla comformazione fisica molto massiccia e dall’aggressività particolarmente accentuata. Con il passare delle generazioni i Bandogges si andavano uniformando in una tipologia estremamente specializzata nel combattimento corpo a corpo: teste enormi, musi corti, dentature formidabili ed ossature potentissime erano oramai le caratteristiche peculiari. Anche il vecchio nome usato per contraddistinguerli scomparve gradatamente per lasciare posto al nuovo nome di “Bulldog” (cane da toro) in onore della loro cruenta utilizzazione.

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    Tutto questo stimolò ulteriormente gli allevatori a selezionare cani sempre più vicini ad uno standard (ovviamente non scritto) rispecchiante in modo più vicino una concezione nuova nell’allevamento dei vecchi Mastini da combattimento. Infatti le severe leggi emanate nel 1835 in Inghilterra, che vietavano ogni tipo di intrattenimento cruento fra animali ad esclusione del “Ratting” (uccisione a tempo di ratti, dichiarato illegale solo nel 1912)

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    portarono ad una rivoluzionaria svolta nella selezione del Bulldog. Se prima del 1835 nei combattimenti con l’orso e col toro avevano la meglio cani di taglia medio-grande (40/50kg), dopo questa data la clandestinità richiese l’uitlizzo di cani più piccoli e maneggevoli, specie da parte di organizzatori di incontri ormai fuori legge.

    Il “Dog Fighting” (combattimento tra cani), prima trascurato perchè meno spettacolare del Bull o Bear Baiting, raggiunse livelli di popolarità insospettabili fino a pochi anni addietro.

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    Si pensò allora di incrociare i vecchi Bulldog da combattimento con dei Terrier a gamba lunga, nel duplice tentativo di ridurne la taglia e aumentarne l’agilità e la velocità nella presa. I Terrier più usati in questi incroci furono il Manchester Terrier di vecchio tipo (Old Black and Tan Terrier), più aggressivo e con il muso più corto dell’attuale

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    e l’Old English White Terrier, oggi estinto, molto simile al Manchester fatta eccezione per il mantello interamente bianco.

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    Gli allevatori che continuarono a selezionare i loro vecchi Bulldog senza immettere sangue estraneo nelle loro linee, cominciarono a produrre un tipo molossoide sempre più massiccio e tarchiato, gettando così le basi della successiva selezione che culminò con la nascita di Bulldog dalle caratteristiche molto vicine a quelle dei cani odierni.

    Chi invece operò incrociando i suoi soggetti con i Terrier a gamba lunga si indirizzò verso un nuovo tipo di cane: il “Bull and Terrier“.

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    Un fisico scattante, un muso potente, la chiusura dei denti non prognata e una taglia contenuta erano le caratteristiche che accomunavano i nuovi Bull and Terrier. Scemato con il passare del tempo l’utilizzo esclusivo dei cani per il combattimento, i Bull and Terrier cominciarono ad essere selezionati anche per le loro doti di equilibrio e affidabilità all’interno del nucleo familiare.

    Nuove correnti di sangue iniziarono ad affermarsi anche grazie all’uniformità ormai raggiunta negli allevamenti e molti appassionati cominciarono a curare anche l’aspetto morfologico e caratteriale dei loro animali.

    James Hiks di Worchester, ad esempio, operando incroci tra Bull and Terrier e Dalmata ottenne, intorno al 1850, i diretti progenitori dell’attuale Bull Terrier Inglese.

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    In Scozia il Blue Paul Terrier, selezionato da Paul Jones ed oggi estinto fu importato negli Stati Uniti nel 1880 da Charlie Lloyd e qui venne successivamente perfezionato dando così vita sia all’attuale American Staffordshire Terrier sia al Pit Bull Terrier, quest’ultima non ancora riconosciuta dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale).

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    Blue Paul Terrier

    Nelle Midland Countries sin dal 1840 si conservava una corrente di sangue di Bull and Terrier discendente direttamente dai Bulldog di vecchio tipo. Da questi cani potenti, muscolosi ed agili nasce lo Staffordshire Bull terrier, ancora oggi il più vicino, come costruzione morfologica, al vecchio Bulldog da combattimento. I Bull and Terrier delle Midland Countries avevano ricevuto il loro apporto di sangue Terrier soprattutto dal Manchester, molto diffuso in quelle regioni per il suo utilizzo nel Ratting ed apprezzatissimo dagli appassionati per la sua ferocia e velocità nello sterminare le piccole prede.

    Gli allevatori dello Staffordshire ebbero il merito di saper uniformare i loro prodotti su un modello morfologico molto vicino ai Bull and Terrier selezionati quasi 100 anni prima e di aver mantenuto inalterate quelle doti di forza, coraggio e tenacia proprie del vecchio cane da combattimento tanto apprezzato in Inghilterra per più di 600 anni. Gli allevatori di Bulldog, invece, si erano indirizzati verso un tipo di cane molto appariscente ma altrettanto caricaturizzato: basso sugli arti, statico e con un muso talmente schiacciato da arrecare seri problemi respiratori a tutti i bulldog delle nuove generazioni.

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    Le altre correnti di sangue Bull and Terrier (esclusa quella di James Hinks e di Paul Jones) si persero nel tempo, sia perchè selezionate unicamente per il combattimento senza alcuna considerazione per l’uniformità morfologica, sia perchè l’avvento delle prime esposizioni canine di bellezza indirizzò gli appassionati verso soggetti strutturalmente più omogenei e fissati geenticamente. Nel 1930 un gruppo di pionieri di Cradley Heath fondò un Club di razza e stilò per la prima volta uno standard ufficiale battezzando la “nuova” razza con il nome di Staffordshire Bull Terrier. Nel 1935 il Kennel Club Inglese concesse il “Challenge Certificate” (attitudine al campionato inglese di bellezza) e la razza entrò a tutti gli effetti nel mondo nelle esposizioni canine. Le iscrizioni di cuccioli di Staffordshire al Kennel Club salirono velocemente da 174 nel 1935 a 310 nel 1939, dimostrando così che molti appassionati riconoscevano allo SBT il nuovo ruolo di cane non solo da combattimento ma anche da compagnia ed esposizione.

    Famosi personaggi si innamorarono della razza, come il noto attore Tom Walls

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    mentre moltissimi allevatori si impegnarono affinchè la diffusione dei loro cani superasse i ristretti confini dello Staffordshire. Grazie alla capacità di questi appassionati ed alla qualità dei loro soggetti oggi lo Staffordshire Bull Terrier è in cima alle classifiche delle iscrizioni cinofile in Inghilterra, e con più di 5000 cuccioli registrati annualmente è una delle razze più amate ed apprezzate nel Regno Unito.

    tratto da "SBT - Staffordshire Bull Terrier" di Daniele Santoni, edizione 1997
     
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  2. smemorato
     
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    si, bell'articolo, comparso altre volte in altri forum sullo staffy ma vale sempre la pena di leggerlo...e Daniele ci ha informato che prossimamente pubblicherà qualcos'altro...ma bisogna avere pazienza.
     
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  3. staffydea
     
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    lo ritengo un bellissimo articolo..... preciso e dettagliato :D fa piacere sapere che era già stato pubblicato, significa che il suo valore lo ha :D
    non vedo l'ora di leggere le news!
     
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  4. Staffomania
     
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    Concordo con staffidea: bellissimo articolo e bellissime foto.
     
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  5. FireF
     
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    Bell'articolo!!!
     
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4 replies since 6/8/2009, 03:24   413 views
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