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Un bel cane attrattivo, armoniosamente costrutto, con una grande carica di vivacità e di simpatia. La cinofilia ufficiale italiana, basandosi giustamente per le sue classificazioni sull'impiego pratico del cane (classificazione utilitaria), lo collocò, per parecchi anni, tra le razze di utilità: soggetto da difesa, era necessariamente sottoposto alle prescritte prove di lavoro per cani da difesa. Apparendo ciò in contrasto con le specifiche mansioni del cane da tana, proprie dei Terriers, lo si chiamò semplicemente Airedale. Poi lo si ritrasferì nel gruppo dei Terriers, con la semplice denominazione di Airedale (senza il Terrier), ma con la postilla di "sottoposto a prove per cani da difesa".
Nel 1970, la Federazione Cinologica Internazionale, unificando la classificazione delle razze canine (prima ogni nazione ne aveva una sua propria), lo ha assegnato definitivamente al gruppo dei Terriers ed anche questo è giusto poiché, almeno morfologicamente, di Terrier si tratta - tenendo conto che la nuova classificazione doveva seguire la collocazione dei paesi d'origine (in questo caso l'Inghilterra) e con la denominazione di Airedale Terrier, termine obbligatoriamente valido per tutti i paesi. Proviene dalla vallata dell'Aire e di qui il nome (in inglese: "dale" = vallata; quindi: "Terrier della vallata di Aire"). Nella sua forma primitiva, sotto il nome di Working Terrier, era un soggetto di eccezionale versatilità; era assai noto fra gli operai di Leeds, sulle rive appunto dell'Aire, nello Yorkshire ' che lo usavano come distruttore di topi, come segugio, cane da ferma, retriever e anche cane da acqua. Con altri nomi veniva pure designato: Bingley Terrier, Broken Rough Haired Terrier, Whaterdale Terrier. Il nome di Airedale venne dopo, come vedremo.
Era ed è un cacciatore abilissimo, di fine olfatto; si abitua facilmente ad ogni tipo di caccia, per quanto da noi non lo si adibisca a scopi venatori. Nel lavoro pesante nella palude ben pochi lo eguagliano: il pelo rude e il sottopelo oleoso lo rendono resistentissimo all'acqua e ai geli. E, data la sua robustezza e la sua audacia, veniva impiegato, in alcuni paesi, anche alla caccia al cinghiale, all'orso, al cervo. In quale modo si sia ottenuta questa razza, che venne notata solo un centinaio di anni fa, non è ben chiaro, e differenti sono le ipotesi affacciate.
R. Knigt afferma che gli antenati debbano ricercarsi nel Bull terrier, nell'antico Scottish e, particolarmente, nell'Otterhound, i quali due ultimi avrebbero contribuito a fornire all'Airedale il caratteristico pelo ruvido. Secondo E.C. Ash dovrebbe semplicemente trattarsi di una varietà del Black and Tan Toy Terrier a pelo rude, diffuso un tempo nelle isole britanniche. Ma queste notizie, eccessivamente scarne, frammentarie e per le quali gli autori da noi consultati non coincidono su dati e date, lasciano perplessi. Fortunatamente, per quanto attiene le origini, abbiamo avuto modo di seguire lo studio, veramente notevole, che il Fanfoni fece anni addietro sulle razze Terriers, ricco di notizie, specie su questa razza, l'Airedale, la cui letteratura a noi nota è veramente scarsa.
Il Fanfoni premette che l'Aire (che scorre dai monti Pennini verso il Mare del Nord) ospitando nelle sue pescose acque molte lontre, predatrici di pesce di acqua dolce e pertanto considerate come uno dei maggiori nemici della piscicoltura, sollecitò i pescatori dei primi anni del XIX secolo a procurarsi un cane veramente adatto per difendere il loro patrimonio ittico. Venivano impiegati, come peraltro lo sono in altri paesi, dei tipi di segugi che erano chiamati (come lo sono oggi) Otterhound (Otter = lontra; hound = segugio). Ottimi nuotatori, capaci di inseguire validamente le lontre nel loro ambiente preferito, abili sul terreno libero, ma che si mostravano quasi inutili allorché le lontre, con innumerevoli astuzie, trovavano rifugio nei loro covi che com'è noto - vengono costruiti sotto il filo dell'acqua degli argini dei fiumi. Esisteva da tempo - continua il Fanfoni - un tipo particolare di cane dalle caratteristiche del Terrier, che veniva abbondantemente usato negli incroci con altre razze, grazie alla sua particolare versatilità, così come qui sopra abbiamo accennato. Così lo si incrociava col Setter per ottenere un cane da ferma, con un Collie per ottenere un buon pastore, con un Bulldog per avere un fortissimo ed agile cane da combattimento.
Fu normale pensare ad un incrocio tra questo ceppo di Terriers e l'Otterhound per creare un soggetto adatto al lavoro particolare: lo scopo era quello di ottenere un cane non molto grande, ma forte, che facilmente potesse entrare nelle tane, capace di tener testa alla lontra - che, è noto, sa difendersi molto bene - e di sopprimerla. L'Airedale nacque perciò da un incrocio a cui fecero seguito diversi meticciamenti e nuovi incroci, tra i quali l'allevatore e giudice di Airedales, Holland Buckley, ricorda quelli col Bullterrier e con il Welsh Terrier. A questi meticciamenti fece seguito, a partire dal 1860, tutto un piano di selezione a volte anche strettissima. Il tipo primitivo di Airedale - riprendiamo dal Fanfoni - così come ci viene tramandato dalle descrizioni e dai documenti dell'epoca, si presenta dissimile in modo rilevante dal tipo odierno, più sofisticato ed elegante. Dal mantello pallidamente colorato, dalla tessitura del pelo, è facile scoprire l'influenza dell'otterhound, mentre la costituzione sembra propria del tipo di Terrier da lavoro. L'Airedale comincia ad essere conosciuto al di fuori della sua zona d'origine nel 1864 quando all'esposizione di Bingley, nei pressi di Manchester, vengono esposti dei soggetti chiamati Water-side-Terriers, il che significa "Terrier delle sponde dei fiumi". In un primo tempo il successo fu molto scarso e ciò in parte per l'aspetto non certo invitante di questi cani, presentati in concorrenza con altre razze ormai già ben fissate nella loro elegante caratteristica. Il pelo slavato, le orecchie pendenti (classico rimasuglio degli incroci con il segugio), tozzi nel corpo e con gli arti non perfettamente diritti, non potevano certo attrarre l'attenzione dei cinofili sulla loro razza, chiamata Bingley Terrier dalla località della sua prima apparizione.
Scarse quindi le presenze alle esposizioni fin verso il 1869. Ma gli allevatori locali, nel frattempo, si adoperarono per far scomparire quei difetti che rendevano la razza poco accetta ed è a questo periodo che si devono far risalire gli incroci con altre razze Terrier già ben fissate. Hung Daziel, con le sue note di giudizio dei cani a lui presentati, fece appunto conoscere in quegli anni a tutta l'Inghilterra questi cani. Nel 1883 appaiono per la prima volta soggetti di questa razza in un'esposizione nazionale. Gordon Stally, il giudice, se ne entusiasma e propone che questa razza assuma il nome di Airedale Terrier, in omaggio ai creatori dei cani. Tre anni più tardi il Kennel Club inglese la riconosce ufficialmente, ne redige lo standard e fissa il programma del lavoro degli allevatori. Il miglioramento della qualità, al fine di aumentare la popolarità e sostenere la concorrenza, va però a scapito delle qualità venatorie dell'Airedale, qualità che vengono sempre più neglette, così da rendere il cane dimentico del suo primo impiego.
L'Airedale è conosciuto al di fuori dei confini della Gran Bretagna nel 1893, a seguito dell'importazione in Germania di un soggetto di proprietà di un certo Sitting di Kónigstein. Furono proprio i tedeschi a valorizzare le qualità psico-fisiche di questo magnifico cane, adoperandolo come cacciatore di cinghiali, distruttore di nocivi ma soprattutto come cane da difesa e da guerra.A proposito degli Airedales in Germania, scriveva Heirich Kaeuffer, nel 1939: "Allorché in principio del '90 dello scorso secolo incominciarono ad arrivare alcuni esemplari di Airedales, questi erano nel loro insieme cani piuttosto ordinari. Si attirarono subito, però, l'attenzione per le numerose qualità che furono poi la causa del rapido ascendere dell'Airedale in Germania. E la ragione è facilmente spiegabile. A quel tempo era usato in Inghilterra come cane universale, ossia come cane da lavoro, adattabile a vari compiti. Poteva esse un cane usato da un farmer per la caccia in acqua, oppure da piccoli possidenti, quali mercanti di bestiame, pastori, contadini, operai che lo usavano secondo i loro scopi personali. In Germania si incominciò ben presto trovare l'Airedale sempre più frequentemente nelle esposizioni, classificato come cane poliziotto e, per il suo magnifico senso di orientamento, lo si impiegò come cane da guerra. "E' naturale che l'allevamento, nel corso degli anni, facesse grandi progressi e che l'aspetto della razza venisse migliorato; cosicché, in luogo del cane di allora, ordinario e rustico, ci si è abituati a vedere il moderno Airedale con una testa lunga, stretta e assai espressiva, su un corpo assai proporzionato. Che l'allevamento continentale si basi sempre su quello del paese d'origine è naturale, perché sarà di là che partiranno le direttive per il tipo. Qui ci risultano però alcune differenze del massimo significato: nella sua patria l'Airedale venne sottratto al lavoro variato, mentre diveniva sempre più numerosa la sua presenza nelle esposizioni. Divenne, dunque, soprattutto un cane da esposizione e nei canili gli veniva insegnata la "presentazione". Questo, alla lunga, non può essere di vantaggio per l'essenza, per il carattere e l'intelligenza di una razza cui viene così a mancare un campo di azione e di lavoro. Non bisogna quindi esagerare in questo senso.
Parlando sempre di "servizio", il comando supremo dell'esercito tedesco adottò gli Airedales quali cani da guerra, e la prima conflagrazione vide tutti gli eserciti imitare quello tedesco. Si ricordano, fra gli altri, gli atti di vero coraggio compiuto dagli Airedales che, unici fra tutti i cani che furono provati all'uopo, riuscirono a mantenere il contatto fra la guarnigione di Verdun assediata e il comando in capo (Fanfoni). Nel periodo fra le due guerre, l'Airedale venne adoperato come cane da polizia, e gli allevatori tedeschi, dopo essersi occupati ad allevare per qualche tempo soggetti per la caccia grossa, si dedicarono esclusivamente alla creazione di specialisti da pista, soccorso, difesa e guardia.
Nel resto d'Europa non si tardò a trasformare il "re" dei Terriers in un ottimo cane da difesa. Né mancò chi lo usò per la caccia, poiché per la caccia può diventare un cane di primordine. Possiede naso eccellente, può essere adoperato per qualsiasi genere di caccia: da ferma, da cerca, retriever. Nelle caccie pesanti - scriveva il Pesce su "Rassegna Cinofila"nel 1947 - e specialmente in quelle da palude, l'Airedale può essere eguagliato da ben pochi cani: la robustezza, il pelo ruvido e il sottopelo oleoso lo rendono particolarmente adatto all'acqua e resistente a qualsiasi temperatura. Per cacciare la preda esso adopera tutti i mezzi a sua disposizione e guai all'animale che da lui viene cercato - anche per parecchie ore -: finisce sempre per essere trovato. Non risparmia volpi, tassi, lontre, conigli, topi di terra e di acqua. Uccide subito la preda appena la prende, per cui non gli si deve permettere, specialmente quando è ancora giovane, di giocare con essa: non appena morta la si deve subito far lasciare. L'audacia, la forza da esso possedute lo fanno impiegare vantaggiosamente anche nella caccia ai serpenti, ai cinghiali, agli orsi e altri grossi selvatici. Qualche soggetto, si dice, venne impiegato per la caccia alla tigre in India ed a tale riguardo va ricordato che l'Airedale è l'unico capace di cacciare la tigre, la quale spaventa qualsiasi cane di qualunque altra razza. A caccia - ritornando a selvatici meno pericolosi - è corretto e attivo; procede al trotto, ma preferibilmente al galoppo, arieggiando con la serrata struttura del suo corpo quasi quadrato le movenze di un cavallo di razza (Pesce). A proposito di prove, è interessante notare che, alla vigilia della seconda guerra mondiale, il comando della Wermacht provvide al censimento dei cani utilizzabili per la macchina bellica e furono eseguiti molti esperimenti: i cani dovettero sostenere prove severissime e alla fine, secondo statistiche ufficiali pubblicate, il 33 per cento degli Airedales esistenti nel paese furono dichiarati idonei.di interesse il paragone: tutte le razze di origine tedesca all'uopo allevate dettero risultati inferiori: il Dobermann e il Boxer dettero risultati del 32 per cento; gli Schnauzer giganti e medi il 29 per cento; i Pastori Tedeschi circa il 25 per cento. Questo peraltro pubblichiamo con beneficio di inventario, specialmente per ciò che attiene gli ultimi, il cui impiego è oltremodo vigoroso e le proprietà di assimilazione dell'addestramento ricevuto sono fenomenali. Probabilmente perché l'Airedale è poco conosciuto per le sue doti di cane da difesa e - pensiamo - per la toeletta richiesta dal pelo ruvido, cosa che il Pastore Tedesco e il Dobermann, ad esempio, non esigono. Ogni anno un centinaio di soggetti vengono iscritti ai libri delle origini: veramente pochi se si considerano le molte belle qualità che questo cane possiede, sia dal punto di vista estetico, sia da quello psichico.
tratto da AiredaleTerrier.it
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