L’affermazione dei terrier ‘900

Articolo di Marina Guidetti

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    L’affermazione dei terrier ‘900
    a cura di Marina Guidetti

    Come vi abbiamo a grandi linee raccontato, le origini e l’evoluzione dei Terrier dipendono sostanzialmente da un unico progenitore: l’Old English Terrier che poteva essere sia a pelo ruvido che a pelo liscio ed il cui colore variava in una vasta gamma che andava dal sabbia al tan al nero-focato.
    Con l’avvento delle esposizioni canine, unitamente alla fondazione dei Club di razza ed alla stesura degli standard, nei primi anni del ‘900 molte nuove razze od evoluzione di altre più consolidate entrarono a far parte della grande famiglia dei Terrier.
    Il Lakeland e lo Staffordshire Bull furono fra gli ultimi ad essere ufficialmente riconosciuti prima della II° Guerra Mondiale ed appena nel 1943 il Soft Coated Wheaten si affermò come razza a sé stante.
    Nel 1964 il Norwich ed il Norfolk divisero le proprie strade considerato che, fino a quel momento, erano due facce della stessa razza.
    Il 1970 è l’anno in cui il Glen of Imaal viene riconosciuto dal Kennel Club.
    Negli anni ’90 entra ufficialmente a far parte del Gruppo Terrier l’ultimo degli “Inglesi”, il Parson Jack Russell, il cui nome viene successivamente trasformato in Parson Russell con il riconoscimento del Jack Russell che è della fine degli stessi anni ’90.

    MINIATURE ED ESPANSIONE DEI TERRIER
    Alla fine dell’800 vi era stato un grande interesse per i cani di taglia piccola e presto gli allevatori di Terrier incominciarono a selezionare versioni miniaturizzate di altre razze per soddisfare una richiesta di mercato del “cane da Signora”.
    In Scozia venne prodotta una varietà più piccola dello Skye Terrier, conosciuta allora con il nome di Paisley o Clydesdale Terrier che, estintosi, diede però una buona parte di sé nella creazione di una razza tuttora molto amata: lo Yorkshire Terrier.

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    Anche il Bull Terrier venne miniaturizzato nella varietà attuale del Miniature Bull, così come l’America ha creato un piccolo Fox Terrier non riconosciuto ufficialmente che è il Rat Terrier.
    Al di fuori dei confini del Regno Unito si svilupparono razze derivate da incroci con cani importati.
    L’Australia creò un suo tipo di piccolo Terrier molto dotato per la caccia: l’Australian. Contemporaneamente una sua copia più piccola e dal pelo segoso che è l’Australian Silky, simile, ma non uguale allo Yorkshire.
    Negli Stati Uniti l’American Staffordshire venne inizialmente selezionato per lo più per i combattimenti fra cani, e relative scommesse, ma anche per la difesa alle mandrie ed alle proprietà. Venivano registrati come American Pit Bull Terrier e solo nella seconda metà degli anni ’30 assunsero il nome ufficiale di American Staffordshire e cominciarono ad essere allevati con successo. Sicuro progenitore dell’American, oltre al Bulldog inglese, è l’estinto Blue Paul.
    In Germania il Deutcher Jagdterrier, allevato anche oggi esclusivamente per la caccia, era una versione Black and Tan del vecchio tipo di Fox Terrier.
    In Cecoslovacchia ebbe origine, da incroci fra Sealyham e Scottish, il Chesky o Terrier Boemo.
    In Russia esiste un Terrier di Mosca che è più simile al Chihuahua che non a un Terrier vero e proprio, ma non sarà sicuramente l’ultimo ad essere riconosciuto. La moderna cinofilia darà sicuramente natali ufficiali a molte altre razze che arricchiranno il panorama Terrier.

    I GRANDI TERRIER ESTINTI
    Vogliamo dedicare un capitolo a tutti i Terrier che oggi non esistono più perché è da essi che hanno tratto origine le meravigliose razze Terrier dall’aspetto e dal temperamento unico che conosciamo.
    Due di questi Terrier del passato erano di origine inglese: l’Old English Black and Tan ed il White English Terrier, mentre altri due sono di origine Scozzese: il Blue Paul ed il Clydesdale Terrier.

    L’OLD ENGLISH BLACK AND TAN


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    Questo importante progenitore di tante razze Terrier non ebbe mai un riconoscimento ufficiale perchè non sono stati ritrovati pedigree che chiarissero le sue origini, ma è sicuramente esistito.
    Era un cane di color nero-focato, ma poteva anche essere marrone, sabbia, grigio o bianco e tigrato, alle volte anche blu o fegato con macchie bianche.
    Nel 1885 fu istituita a Sherbourne la prima classe in esposizione canina della storia per Old English Black and Tan.
    La sua conformazione era simile ad un rustico Welsh Terrier, tanto che un famoso Old English di nome Dick Turp vinse a Darlington nel 1893 creando molte discussioni sulla sua identità di Welsh al punto che il suo ultimo proprietario, Mr Bryans, lo iscrisse successivamente sia come Welsh che come Old English.
    Qualsiasi descrizione di questa importantissima varietà di Terrier è pura fantasia in quanto non esiste uno standard scritto della razza, ma sappiamo per certo che l’Old English è nel DNA di molti dei moderni Terrier.

    IL WHITE ENGLISH TERRIER


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    Questo cane era scomparso già nei primi anni del 1900. Ebbe vita breve ed esistette per un perodo di tempo di circa 70-80 anni, ma ebbe molta influenza nella selezione di tante razze Terrier.
    Quando il primo registro del Kennel Club Stud fu pubblicato nel 1874, si menzionò il fatto che questo cane era molto usato per migliorare il colore bianco del Bull Terrier. Il Kennel Club riportava 54 registrazioni della razza e nel 1894 vi erano ancora classi con più di 20 Terrier bianchi iscritti nelle principali esposizioni canine.
    Un Club di razza fu fondato nel 1871 e l’ultimo campione di White English è del 1908 e si chiamava Morning Star.
    Il White English era più popolare nelle aree urbane che non in quelle rurali, soprattutto nelle grandi città industriali del Nord.
    Del White English abbiamo una descrizione ufficiale:
    “ pesava dalle 12 alle 20 libbre ed era elegante, di colore bianco con occhi nocciola scuro. Le mucose, le rime degli occhi ed il naso erano neri e gli occhi rossastri erano un grave difetto.
    La coda era portata in linea con la dorsale e senza arricciature, le orecchie potevano essere ripiegate in avanti, a rosa o anche dritte. Queste ultime venivano spesso amputate per conferire più eleganza alla testa.
    La testa era stretta, lunga, a forma di cuneo, dal cranio piatto, con un buon cesello sotto gli occhi. Il muso era asciutto, senza troppo labbro. Il torace era stretto, ma profondo, il tronco corto con la dorsale leggermente arcuata, le zampe dritte di buona ossatura ed i piedi più tendenti al tondo che non all’ovale. Il pelo era fitto, duro e lucente ed il colore bianco, le macchie lo squalificavano.”

    LO SCOTTISH BLUE PAUL


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    Nel 1861 venne pubblicato su una rivista un articolo che parlava del Blue Paul e, dicendo che era molto popolare a Londra pur essendo originario della Scozia, ne descriveva le caratteristiche: non era troppo alto, circa 35- 40 cm, ma era massiccio, di colore blu, la testa grande e piena alle guance, il collo era corto, il torace e le zampe anteriori molto muscolose, i piedi erano per forma simili a quelli della lepre, il tronco corto e leggermente arcuato, la coda era abbastanza corta e fine. Ve ne erano di due pesi: quelli leggeri pesavano dalle 20 alle 22 libbre, ma quelli pesanti potevano arrivare anche a 50 libbre. La testa in particolare era di dimensione ragguardevole, con un cranio largo e potente, il muso corto e squadrato e le orecchie invariabilmente tagliate.
    Sul nome Paul c’erano due versioni: la prima che derivasse da Paul Jones il pirata che avrebbe introdotto questo cane in Scozia, la seconda che provenisse invece da un proprietario di cani da combattimento di nome Paul. Si diceva che fosse il prodotto di accoppiamenti avvenuti con il Bulldog ed il Danese, ma di questo non vi è nessuna certezza.
    Il Blue Paul era a pelo corto, con la pelle fine ed il colore era grigio scuro, quasi blu.
    Aveva un carattere coraggioso, forte e tenace, così intelligente da sembrare umano. Non si sottraeva al combattimento con altri cani, ma non era fastidioso nell’abbaiare. Era molto popolare nei dintorni di Glasgow ove le sue quotazioni nelle scommesse di combattimenti non avevano eguali.
    Venne creato per i combattimenti, molto apprezzati nell’800, ma purtroppo il suo destino non fu quello di trasformarsi in animale da esposizione. Se fosse divenuto più popolare in quest’ambito, il Blue Paul esisterebbe ancora oggi, perché è descritto come un cane dalle doti non comuni, di carattere e di bellezza.
    Purtroppo nessun pedigree è rimasto registrato di Paul, il cane fotografato da Mr J.B.Morrison.
    Che razza moderna vo ricorda il Blue Paul? A me molto, ma veramente molto, un America Staffordshire.

    PASLEY O CLYDESDALE TERRIER


    (a volte chiamato Silky Coated Skye Terrier)
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    La sua storia parla di un affettuoso cane da casa originario della contea di Clyde, derivato dagli stessi accoppiamenti che davano lo Skye Terrier dal pelo rivido. Prese il nome dall’annuale esposizione che si teneva il primo giorno dell’anno a Pasley in Scozia e successivamente, vista la popolarità che ottennero questi Terrier dal pelo abbondante e segoso, vennero istituite classi apposite anche a Londra. Più la richiesta di avere un Pasley aumentava, più venivano allevati per soddisfarla e non vi è dubbio alcuno che questo cane scozzese abbia partecipato alla creazione dello Yorkshire Terrier.
    Il Pasley cambiò il suo nome in Clydesdale senza apparente motivo, forse soltanto perché i cani iscritti in maggior numero appartenevano al Clydesdale Terrier Club.
    La descrizione di questi piccoli cani da compagnia parla di teste eleganti, strette fra
    le orecchie, con muso pieno, ma non largo, occhi rotondi e non sporgenti. Le orecchie erano uno dei punti di forza di questa razza: molto piccole e portate sempre erette, coperte di abbondante pelo segoso e lungo, perfettamente dritto. Il collo era lungo, così come il tronco, il torace ben sviluppato, le zampe corte e dritte, la coda non lunga e portata parallela alla schiena. Il pelo doveva essere molto lungo, dritto, segoso e senza sottopelo. Il colore era blu con sfumature argento alla testa, alle orecchie e sulle gambe. Ha la stessa costituzione del Maltese, dello Yorkshire e di tutti i piccoli cani da compagnia.
    Il cane raffigurato si chiama Lorne of Pasley ed aveva vinto molti primi premi eccellendo in colore e qualità del pelo a Glasgow, Edinburgo, Ayr etc.

    TEMPERAMENTO TERRIER


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    Lo si dice frequentemente per indicare un certo carattere peperino ed incline al litigio. Vero è che il Terrier in generale è spesso focoso ed irriducibile, ma non secondo a nessuno!
    Questo temperamento che si accende come una miccia ad ogni più piccola provocazione deriva, e voi direte: “ancora?”, da quella tradizionale vocazione alla caccia che il Terrier possiede da centinaia di anni.
    Innanzitutto dovrete, se non conoscete i Terrier, dare un’occhiata alle loro dentature, alla sforbiciata dei loro canini ed alla lunghezza e possanza delle mandibole, dopo di che vi renderete conto della micidiale presa che possono infliggere ad altri animali.
    Non si fermano davanti a niente e questo può diventare un handicap, perché davanti a cani molto più grandi ed apparentemente più potenti, questi esseri spiritati che sono i Terrier sono degli attaccabrighe che non si rendono conto della sproporzione volumetrica nei confronti dell’avversario.
    Sono coraggiosi ed impudenti, provocano spesso la lite e comunque hanno sempre da dire la loro in ogni situazione.
    Non si tirano mai indietro in una discussione e, se sono in gruppo, chiamano il resto della compagnia a dargli man forte, perché come è bello far scappare un malcapitato bonaccione di cane qualunque non lo possiamo capire, noi umani.
    I Terrier, cani fantastici in ogni senso, eleganti ed agili, abituati per secoli ad infilarsi in una lunga tana buia, verso un animale incattivito ed anche impaurito che reagisce aggredendo e loro a rispondere alla sfida abbaiando ritmicamente ed infine a colpire ed a tirare, tirare fuori questo “nocivo”, come lo si descriveva nei vecchi testi di caccia, puntellandosi con le zampe nelle strettoie, rigirandosi con quei corpi elastici e tonici, estraendo animali a volte tre, quattro volte più pesanti di loro come un tasso o una volpe.

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    Si potrebbe dire “chi la dura la vince”, certo è che la testardaggine del Terrier è rinomata e non riuscirete a fargli fare qualcosa che non gli va né con le buone, né con le cattive.
    Non vi è schiavo, ma amico, il che fa una bella differenza. Trattandolo da vostro pari sarà sempre al vostro fianco e non tradirà le vostre aspettative.
    Gli piace venire in macchina con voi, frequentare i vostri amici o i posti desueti, purchè siano pieni di promesse e novità. E’ curioso, indagatore, intraprendente, intelligente ed indipendente, ma non è mai banale e sciocco. Sa arrangiarsi da solo, ma se fa le cose con voi è meglio.
    Il Terrier non è il tipo di cane adatto a chi ama una vita sedentaria e tranquilla, ama camminare, stare all’aria aperta, vedere tutto ed interessarsi di qualsiasi cosa si muove, dalla lucertola ad animali di grande dimensione, per cui attenti al bosco ed alle zone non facili da raggiungere perché anche qui entra in ballo la sua natura cacciatrice. Il piccolo o grande Terrier potrebbe essere difficile da recuperare in situazioni non semplici. La sua testardaggine nel voler perseverare a scovare “un nemico” a volte diventa anche fatale.
    Parliamo in questo caso di Terrier che veramente praticano la caccia: se si infila in una tana naturale a volte risulta molto difficile farlo uscire ed il suo compagno umano deve scavare anche per decine di metri per riuscire ad estrarlo dalla profondità del terreno.
    Chi pratica la caccia con il Terrier è sempre munito anche di pala da scavo, indispensabile in certe situazioni.
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    Il Terrier da casa è, nel suo ambiente, un cane tranquillo che non abbaia se non per necessità.
    La sua simpatia è connaturata alla sua natura ed inventa giochi per divertirsi e divertire voi.
    Vuole essere al centro dell’attenzione ed è buffo nel cercare di attirarla, la sua costruzione tonica e muscolosa lo può far arrivare ovunque compiendo salti superiori alle sue possibilità.
    I cuccioli Terrier intraprendono battaglie fra di loro con molta grinta e determinazione già a un mese di vita o poco più, con morsi e ringhii. Non la danno mai persa ed è nel loro carattere testardo cercare di dominare.
    Forse esistono razze canine più eleganti e belle da vedersi, ma il Terrier è unico per temperamento, lealtà, intelligenza e coraggio. Non è mai servile o sottomesso, vi conquisterà totalmente guardandovi dritto in faccia, impudente e deciso, pensando di essere vostro pari e sapendo di essere vostro amico per sempre. Questo “Gianburrasca” porta allegria senza doversi inventare niente e dovete essere voi a chiedervi se siete un proprietario adatto a lui, vivace ed energico abbastanza per stargli dietro e perdonarlo in situazioni in cui, invece di arrabbiarvi, vi viene da ridere!!!!!!!

    Tratto dal sito TERRIER on-line
     
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  2. staffydea
     
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    mamma che postone!!! complimenti frà!!! bellissime foto... tra l'altro immagini ke nn avevo mai visto prima d'ora! e splendide descrizioni... finalmente ho ben chiaro com'era l'old english white terrier, progenitore dei nostri staffy.... bellissimo il blue paul, è sì, molto molto simile agli american (tra l'altro, loro progenitore...).... e straquoto sul carattere! focosi, vivaci, attivi, intelligenti, infaticabili... i terrier nn sn cani da divano! abbisognano d una persona sportiva :D quindi.... corse corse corse!!!
     
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  3. staffydea
     
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    dopo tanto tempo rileggevo questo bellissimo articolo... conoscere le origini più profonde di qualsiasi razza penso sia fondamentale, solo cosi le si può capire in maniera obbiettiva e realistica.

    Guardavo l' Old english black and tan... secondo voi ha qualche affinità col Manchester, razza riconosciuta dal FCI e ritenuta una delle progenitrici terrier dello Staffy?
    e quel Blue paul mmmmh... oltre ad essere antenato dell' Amstaff potrebbe essere integrato nel percorso storico selettivo dello Staffy?
    sarebbe interessante sapere cosa ne pensate, neofiti o meno :)

    manchesterterrier
    Manchester terrier


    manchesteroldenglishwhi
    Manchester t. & Old English White t. (Richard Ansdell)
     
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2 replies since 8/6/2009, 12:04   336 views
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