La Storia dei Terrier

Articolo di Marina Guidetti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Staffie
     
    .

    User deleted


    La Storia
    di Marina Guidetti

    La stragrande maggioranza dei Terrier ha origini anglosassoni. Dalla Gran Bretagna si sono in seguito originate altre razze di Terrier in alcuni paesi europei e, recentemente, anche oltre l’oceano atlantico, in particolare negli Stati Uniti ed in Australia.
    Va detto innanzitutto che i Terrier devono il loro nome al motivo per cui sono stati creati e cioè la caccia. Essi la praticavano soprattutto in superficie ed erano denominati Terroure , Terroe o ancora Terrar. Le loro origini sono antichissime e si perdono nella notte dei secoli. Ai primordi dell’utilizzo del Terrier, è fondamentale ricordare che l’estetica non rivestiva un ruolo prioritario nella, allora molto vaga, selezione. Ciò che veramente importava era la bravura nella caccia ed il coraggio. Le prime informazioni di una qualche attendibilità ce le danno intorno al 1570 Johannes Cajus nel libro “ De Canibus Britannicus” ed Abraham Fleming in “English Dogges” che descrivono piccoli ed agili cani incrociati con spaniels bianchi arrivati sulle coste scozzesi in seguito al naufragio di navi dell’Invincible Armada spagnola. Alcuni testi fanno addirittura risalire i Terrier ad incroci con il piccolo cane bianco di Malta.

    Image Hosted by ImageShack.us

    Stampa originale Copyright © Marina Guidetti by C.I.Web

    La descrizione di questi cani è che si trattasse di cani leggeri ed arditi, usati per la caccia alla volpe, al tasso ed al gatto selvatico, che fossero in grado di introdursi in ogni anfratto e tana e capaci, con le grandi zanne di cui disponevano, di uccidere tali nocivi o comunque di spingerli all’esterno.
    Agli inizi dell’800 venivano descritti solo due tipi di Terrier e le illustrazioni dell’epoca ce li propongono in due varietà di mantello: una a pelo liscio ed una a pelo ruvido. La taglia che si desume dalle incisioni è media ed il Terrier non era un cane pesante, il suo peso andava dalle 16 alle 18 libbre. Erano quindi cani agili ed adatti alla caccia. Il Terrier più leggero era elegante, corto di tronco ed alto sulle zampe ed era usato nella caccia all’inseguimento della preda mentre il Terrier più pesante era generalmente basso sugli arti, più allungato nel tronco e con una dentatura ed un’ossatura più potente. Il suo utilizzo nella caccia era la capacità di introdursi in tana stanando la preda per poi ucciderla.
    Nel 1840 vennero pubblicati due libri sui cani: il primo descriveva cani domestici ed il secondo cani selvatici. Nel primo si tratta dell’elegante Terrier a pelo liscio, generalmente di colore nero focato o anche bianco, ma si descrive anche il Terrier a pelo duro, originario della Scozia il cui muso è più corto e pieno, gli arti più potenti, il colore sabbia, ocra o anche bianco.
    I colori del mantello chiari, il bianco era favorito e richiesto per maggior visibilità durante la caccia, erano spesso ottenuti con l’incrocio di altre razze. A queste mescolanze parteciparono il Beagle ed anche il Foxhound. Spesso si univano le numerose mute di questi cani in azione combinata con i piccoli Terrier da tana, che subentravano successivamente.
    Solo verso la fine dell’800 le razze Terrier vennero riconosciute e raggruppate in Club, ma anche allora le diversità erano tali e tante da dover impiegare molti anni a definirle come le conosciamo oggi.
    Da secoli infatti i Terrier si erano espansi per tutta la Gran Bretagna, ma ogni regione o contea aveva contribuito a “creare” varietà diverse per caratteristiche morfologiche, per dimensioni e pelo secondo il tipo di terreno su cui dovevano cacciare.
    Il Terrier a pelo duro era preferito nella caccia perché più resistente e meno soggetto a lacerazioni della pelle sia nel cercarsi una via attraverso le macchie di vegetazione che nell’introdursi nelle asperità e negli anfratti del terreno accidentato. Caratteristica comune ai vari tipi di Terrier era ed è comunque la forte dentatura e la presa micidiale, nonché un carattere indomito che non teme rivali.
    Le distinzioni di tipi avvennero successivamente alla fondazione di Club di razze ed all’ufficializzazione delle descrizioni ufficiali, o Standard, promosse dalle associazioni specialistiche che risalgono quasi tutte alla fine del 1800.
    Infinite e molto interessanti da esporvi sono le storie, gli scritti, le opinioni diverse tramandateci da zelanti scrittori del passato, ma impossibili da riportare in poche righe. Cercheremo di farlo un po’ più in profondità parlandovi delle singole razze o gruppi di razze che la nostra rubrica intende proporvi nel prossimo futuro. Non basterebbero mille pagine, ma contiamo di sintetizzarle con dovizia di particolari per i più curiosi.

    Image Hosted by ImageShack.us

    Stampa originale Copyright © Marina Guidetti by C.I.Web

    Evoluzione dei Terrier

    Solo alla fine dell’800 le razze Terrier hanno incominciato ad assumere dei connotati più precisi e definiti. Coloro che avevano dei canili o comunque selezionavano i cani per la caccia lo facevano, come già detto, in modo personale e finalizzato ai propri gusti ed alla caccia che si praticava nella zona. Non era secondario il tipo di terreno su cui l’hunting veniva esercitato, perché la qualità venatoria del Terrier dipendeva anche dalla sua conformazione anatomica: il cane alto sulle zampe aveva più resistenza nell’inseguimento e nell’afferrare la preda in spazi ampi ed aperti, mentre il Terrier a zampe corte era adatto a terreni scoscesi, rocciosi ed irregolari e veniva portato agli inbocchi delle tane in cui si introduceva.
    Nel nord della Gran Bretagna e nelle isole il piccolo Terrier dal pelo ispido, dalla dentatura potente ed a gambe corte venne selezionato come Terrier Scozzese e comprendeva varietà diverse per forma e colore.
    Queste erano un concentrato delle cinque razze ora esistenti e fino a quando non vennero fondati i primi Club di razza e non vennero redatte le prime descrizioni ufficiali, si verificarono molte controversie per l’attribuzione di caratteristiche precise che definissero i limiti di ciascuna di esse.
    Nel 1879 si decise di istituire una classe speciale nelle esposizioni canine per Terrier a pelo ruvido.

    Image Hosted by ImageShack.us

    Stampa originale Copyright © Marina Guidetti by C.I.Web

    Ce ne erano di tre tipi: il primo alto dai 25 ai 27 centimetri, dal corpo muscoloso e compatto, dalle zampe corte e con una testa voluminosa. Il pelo era impermeabile alle peggiori condizioni atmosferiche, il colore variava dal sabbia al marrone o grigio scuro, aveva alle volte qualche macchia bianca sui piedi e sul petto e le orecchie non sempre erette.
    Il secondo tipo era simile al primo per costruzione, ma il pelo era riccio e le zampe più lunghe.
    Questa varietà era molto diffusa nelle isole Ovest e si dice che la Regina Vittoria ne avesse uno.
    Il terzo tipo era più grande, dai sette ai dieci centimetri, il pelo era più corto, ma ruvido e duro.
    Era simile al Fox Terrier, ma la testa era più tonda e piccole orecchie semierette.
    In Inghilterra e Galles nuove razze emersero, seppur varianti del tipo primitivo il cui capostipite originario era l’Old English Terrier, a pelo liscio, a volte nero-focato, a volte color grano, ma anche bianco. I colori blu e fegato pure non erano totalmente sconosciuti.
    Dal White English Terrier, ora estinto, incrociato con il Bulldog derivarono il Bull Terrier e lo Staffordshire Bull.
    Incroci con il Whippet diedero origine anche al Bedlington Terrier.
    Nel 1973 venne fondato il Kennel Club che cominciò ad esercitare un certo controllo sui pedigree ed a mettere ordine sugli standard di razza, spesso confusi e sovrapposti iniziando così un percorso di selezione e tutela di cui beneficiamo anche oggi.

    tratto dal sito TERRIER on-line



     
    Top
    .
0 replies since 8/6/2009, 11:42   226 views
  Share  
.