Expo Internazionale di San Marino 2011

La cinofilia malata!!!

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  1. Amorilla
     
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    ho scritto questo in merito..

    Ecco la vera cinofilia che è venuta fuori a San Marino...
    quella malata..

    quella in cui i soldi delle 1700 iscirzioni valgono più della vita dei cani stessi..
    quella in cui un kennel club rimane in silenzio sui fatti degli ultimi tre mesi..
    quella in cui alle 9 del mattino del giorno stesso dell'expo arrivano mail per avvisare del pericolo..
    quella in cui circolano gli articoli di due mesi prima sui fatti accaduti a san marino e sugli inquietanti numeri di decessi chissà come mai completamente ignorate dall'organizzazione dell'esposizione che ogni anno "attira" centinaia di cani e persone (che si giustificano dicendo "non leggo i giornali di san marino") ..
    quella in cui un kennel club orgnaizza un'expo ESATTAMENTE nel luogo dove un pazzo da mesi uccide i cani avvelenandoli..
    quella in cui un kennel club (di fama mondiale) appende dei fogli con scritto di fare attenzione, di tenere i cani con la museruola per pericolo avvelenamento.. ALL'INGRESSO DELL'EXPO..
    quella in cui poi hanno il coraggio di dichiarare che "non sapevano nulla"..
    quella in cui alcuni espositori hanno protestato per l'interruzione della manifestazione "perchè non avrebbero potuto chiudere il campionato" (sai il cane alla prossima non sarà più in giovani) ..
    quella di un'organizzazione che invitava i partecipanti (espositori) a continuare la manifestazione e a "lavare le zampe del cane dopo il giro in ring"


    poi c'è quella di chi è svenuto in ring dopo la morte del proprio cane..
    di chi ha portato in braccio cani che pesano 60kg pur di non farli camminare in un terreno "contaminato" che per altri ha significato la morte..
    quella di chi ha visto morire il proprio Amico tra la proprie braccia senza poter fare nulla per salvarlo..

    questa è quella di chi ora chiede giustizia!!!!

    Contro un Kennel Club che ha pensato prima ai soldi e poi ai cani..
    contro uno stato che non ha impedito che la manifestazione si svolgesse..
    contro una gendarmeria che ha minimizzato (anche alla luce di due decessi già avvenuti) quello che in quel luogo stava accadendo..
    contro un killer che da mesi agisce a piede libero..

    Forse dovremmo fermarci tutti un attimo a riflettere..

    Serena
     
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  2. Gian luca M
     
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    straquoto tutto quello che hai scritto!!
     
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  3. Staffie
     
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    Bello scritto serena, direi che hai colto in pieno quello che questo episodio ha fatto emergere.

    Io non ero a San Marino (aggiungerei per fortuna mia), ma ciò non toglie che la faccenda non abbia colpito anche me come se fossi li.

    Scandaloso è stato il comportamento di Kennel Club, stato e polizia locale.
    Scandaloso è chi non vedeva il veleno ma solo il campionato facendo rischiare la vita agli stessi cani che volevano campioni.....assolutamente demenziale.
    Scandaloso è il fatto che esista al mondo chi possa arrivare a tanto per odio o ripicche
    Scandaloso è il fatto che ci siano sempre i quattrini di mezzo

    Ma quando abbiamo smesso di pensare come persone dotate di intelletto e sentimenti nobili e abbiamo cominciato a fregarcene di tutto?!
     
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  4. Staffie
     
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    Continuo questa discussione con l'articolo "denuncia" di Valeria Rossi.

    San Marino: nel comunicato del Kennel Club solo tentativi di evitare responsabilità e rimborsi



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    Stavolta non scrivo come “Redazione”, ma con nome e cognome miei, prendendomi tutte le responsabilità di quello che dico: anzi, che non riuscirei neanche a dire, perché leggendo il comunicato del Kennel Club di San Marino sono rimasta veramente senza parole.
    Ecco il testo integrale, copincollato da Canitalia, sito sul quale è apparso (in tre lingue):

    KENNEL CLUB SAN MARINO – Comunicato

    Facendo seguito ai fatti avvenuti nella giornata di sabato 28/05/11, il Kennel Club di San Marino comunica che la manifestazione non svolta è stata rinviata a data da definire, al fine di tutelare la salute delle persone e dei cani presenti sul posto. Si precisa che la decisione è maturata in seguito a due decessi di cani, avvenuti fuori dall’area espositiva, per i quali l’organizzatore non ha alcuna responsabilità.
    Le quote d’iscrizione versate dagli espositori risultanti a catalogo per le due giornate di sabato 28/05 e domenica 29/05 saranno mantenute valide per il prosieguo della manifestazione nelle date che verranno successivamente comunicate.


    PUNTO.
    Basta.
    Finito lì.

    Ovvero:

    a) ci pariamo il didietro declinando ogni responsabilità perché i cani sono morti “fuori dall’area espositiva” .
    Ma come? Non erano cani arrivati apposta PER l’esposizione? Se fossero rimasti a casa loro sarebbero ancora vivi e vegeti! Cosa importa il preciso centimetro quadrato nel quale sono caduti agonizzanti, ammesso e non concesso (in realtà io non lo so) che fosse “fuori dall’area espositiva”?
    Erano lì perché c’era un’Esposizione canina, la VOSTRA Esposizione canina internazionale, svolta nel luogo in cui da MESI stava imperversando un pazzo killer di cani. E voi lo sapevate, tant’è vero che avete distribuito volantini per mettere in guardia gli espositori.
    Ma mandarli prima, i volantini, a casa degli iscritti?
    Bastava dire: “Signori, qui c’è un pazzo che mette in giro bocconi avvelenati: se volete venite pure, ma a rischio e pericolo dei vostri cani (e, se ve li portate, anche dei vostri bambini). Se non vi sembra il caso di rischiare, fateci un fischio: e se la maggioranza preferisce così, spostiamo la sede dell’expo oppure la rimandiamo a una data successiva all’arresto del killer, se lo prendono”.
    Era tanto difficile?

    b) ci preoccupiamo solo dei soldi che abbiamo già incassato e non intendiamo restituire: li teniamo buoni come iscrizione per un’ipotetica altra data, nella quale ancora una volta NON si fa alcun riferimento al pazzo killer.
    Non è che dicano “la rifacciamo se le Forze dell’Ordine riescono a identificare ed arrestare il pazzo”. No, “la rifacciamo in data da destinarsi”. Punto.
    E se non lo prendono? Se quello è ancora in giro?
    Chi pensate che porti i suoi cani in casa di un serial killer?
    Ovviamente per voi non sarà un problema, suppongo. “L’iscrizione ce l’avete pagata, se non volete venire son cavoli vostri”.
    Cari signori del Kennel Club: io a San Marino sono venuta solo due volte, e secoli or sono.
    Ricordavo una bella expo, curata, ben organizzata.
    Presumo (anzi, spero) che a gestire il KC non ci siano le stesse persone dei “miei tempi” (leggi: più di vent’anni fa): ma se per caso fosse così, mi verrebbe il nervoso retroattivo per avervi portato dei soldi.
    Guardate, mi girano pure le scatole per essere venuta a correre una gara automobilistica da voi.
    Mi girano le scatole per ogni volta che sono venuta a San Marino e ho aperto il portafogli. Perché un comunicato di questo tenore fa ribollire il sangue a trecentosessanta gradi. Fa diventare antipatica tutta la Repubblica, compresi i poveracci che non c’entrano niente.
    Dopo questo ribollimento, mi calmo un po’ e cerco di pensare che non è giusto fare di tutta l’erba un fascio. San Marino sarà sicuramente piena zeppa di splendide persone. Però a San Marino abita anche un killer di cani che nessuno, finora, sembra essersi preoccupato di prendere (tanto “son solo cani”, no? Vorrei vedere come vi sareste comportati se avesse ammazzato delle persone); e ci state voi signori del Kennel Club, che non avete avuto neanche la minima educazione – non mi spingo a dire “il cuore” – di dedicare UNA lurida parola di questo comunicato ai cani morti e soprattutto ai loro disperati proprietari.
    Né a coloro che hanno rischiato, né a quelli che si sono spaventati a morte. E neppure a quelli che, stando a chilometri di distanza, come la sottoscritta, hanno passato due giorni a pensare ininterrottamente a quei cani, a soffrire per quella fine ingiusta e assurda, a immedesimarsi in quei proprietari che pensavano di passare una giornata serena e si sono trovati in un incubo.
    Non si pretendevano neanche delle SCUSE: abbiamo capito benissimo che cercate di sfrucugliarvi ogni responsabilità.
    Ma dire “mi dispiace” non equivaleva ad alcuna ammissione di colpa: sarebbe stato semplicemente il segno che eravate dei CINOFILI.
    O magari anche solo persone dotate di un minimo di sentimenti.
    Non avendo scritto una riga, non una sola parola di rammarico o di solidarietà, vi siete autodefiniti come persone a cui, dei cani, non importa un fico secco. Altro che “27 anni di cinofilia”.
    La cinofilia è un’altra cosa. Significa “amore per il cane”, non “amore per le tasse di iscrizione”.
    E c’è una sola cosa che riesco a dirvi, dopo aver letto quel comunicato: vergognatevi.

    Valeria Rossi

    fonte: Ti Presento il Cane


     
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  5. Staffie
     
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    PARTITA LA DIFFIDA DEI CINOFILI AL KENNEL CLUB SAN MARINO



    Era stata annunciata e puntualmente è partita la diffida presentata dal gruppo di allevatori cinofili che hanno partecipato alla XXVII Esposizione Internazionale di San Marino, che si sarebbe dovuta svolgere il 28 e 29 maggio scorsi. Per memoria la manifestazione è stata sospesa prima del suo inizio vero e proprio, poiché diversi cani iscritti sono stati oggetto di avvelenamento per ingestione di bocconi-esca presenti nelle aree verdi circostanti il luogo dell’evento. Per due di loro non c’è stato nulla da fare, i poveri animali sono spirati davanti ai loro padroni, un terzo è stato salvato grazie al pronto intervento del proprietario e della dottoressa Romina Giannotti dell’ambulatorio veterinario di Dogana a San Marino.

    Assistiti dal legale Avvocato Giovanni Bonifacio, i cinofili, hanno diffidato il Kennel Club San Marino contestandogli in primis la colpa di non aver annullato lo svolgimento della manifestazione. Nella diffida viene imputata all’organizzazione una grave colpa di imprudenza e negligenza, poiché era ormai di pubblico dominio il pericolo di vita per gli animali, in quanto da diversi mesi la stampa locale, ma anche le associazioni animaliste, avevano dato notizia di numerosi casi di avvelenamento di cani. Il Kennel Club San Marino viene accusato inoltre di aver sospeso la manifestazione, solo dopo l’avvenuto decesso di alcuni cani e il riscontrato avvelenamento di altri.
    Infine si chiede al Kennel Club San Marino il risarcimento dei danni, ma prima ancora delle quote versate per le iscrizioni. Questo sottolinea la diffida, soprattutto a fronte di un comunicato emesso dagli organizzatori dopo l’annullamento della manifestazione e che ha irritato i partecipanti iscritti. Nel comunicato, scrive l’Avvocato Bonifacio al Kennel Club San Marino, “vi siete inopinatamente arrogati il diritto di non restituire le somme introitate per le iscrizioni e non avete nemmeno espresso un cenno di dispiacere per i cani che sono deceduti”.
    La diffida è stata inviata per conoscenza, ma con la specifica richiesta di prendere provvedimenti in merito, anche all’F.C.I. e all’Enci.
    L’avvocato Bonifacio assieme a uno dei suoi assistiti, per l’esattezza il proprietario di Greyty, la giovane dalmata rimasta uccisa dal veleno, si è recato giovedì a San Marino per presenziare al giuramento del consulente tecnico d’ufficio presso l’ufficio del Giudice penale.
    “Ho voluto essere presente - ha detto l’Avvocato Bonifacio - per dimostrare a tutti che il gruppo di persone che rappresento è deciso ad ottenere giustizia per i cani avvelenati, per gli espositori, per la sicurezza dell'incolumità che deve esistere per ogni expò”.

    Andrea Olimpi

    Fonte: Certastampa

     
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  6. staffydea
     
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    che schifo, che emerito schifo... e ancora mi piange il cuore per questo splendido termine "CINOFILIA", ormai diventato un inutile vestito chic da sfoggiare ai gran galà per far bella figura.
    VERGOGNATEVI a voi del Kennel Club, si vergogni chi s'è imposto contro l' annullamento della manifestazione. E non fatemi dire nuovamente VERGOGNA il prossimo anno, alla prossima expò organizzata dal KC S. Marino... NON ISCRIVETE più.
    Un pensiero a chi ha perso i propri angeli.
     
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20 replies since 18/5/2011, 15:29   268 views
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